A modest proposal: scuole di plexiglass per bambini nel tetrapak

La Storia insegna che rogna possano essere i bambini, questa ruzzante congerie di uomini e donne in erba, intrinsecamente egoisti ed anarchici, poco inclini al politically correct, esosi questuanti d’attenzioni ed affetti, inesausti ascoltatori di sedicenti criminali prestati alla Trap o di sedicenti cantanti prestati al crimine, caparbi estorsori di videogames ed orrende snickers indossate da stolidi atleti, che obbligano i padri a rinunciare agli abbonamenti calcistici e le madri a mollare profumi, cipria, colonia e Coty. Luridi, sozzi, cadono da bici e pattini, ruzzolano dalle scale, battono il capo, tenendo in ansia intere comunità umane. Svogliati, con difficoltà logopediche se non addirittura BES(tie) certificate, resistono persino alla benifica attività degli psicofarmaci suggeriti da evoluti pediatri, magari sobillati da solerti assistenti sociali, saltando su tavole imbandite pei loro genetliaci da vetuste famiglie oppure frantumando la professionalità di infiniti intrattenitori, assoldati da venali ludoteche che nessun Basaglia ha saputo cassare. Indotti amorevolmente a sviluppare competenze senza ricevere nozioni, mediante le quali superare esami che non esaminano, nell’attesa di future spintarelle che li introducano in crollanti carrozzoni ottocenteschi, la cicogna ce li porta già indebitati per decine di migliaia di euro, dei quali mostrano di non avere alcun rispetto, quando gravano sul bilancio familiare coi loro corsi di inglese, lezioni di piano e danza moderna, nella speranza di poter, un giorno fausto, pervenire alla corte della De Filippi, la nuova Montessori. Molti fra loro rifiuterebbero istintivamente percorsi stabiliti e rassicuranti, e solo una faticosissima battaglia riesce a ricondurli nel solco tracciato, quello di una ‘vita in lattina’, from the cradle to the grave. Pare che taluni osino addormentarsi durante i comizi autoencomiastici del carissimo leader Conte! Continua a leggere