Chi minchia sono?

desert abate L’Abate di Thélème è venuto al mondo nell’annata eccezionale 197x.
Bamboccione di gran croce, è storico riferimento per chi proprio rifiuta tutti gli altri. Sprovvisto di senso del dovere, offre lauti compensi a chi ne abbia da vendere, non superiori però alla quotazione della miglior ganja.
Suo sogno ricorrente è quello di vedere i coetanei abbandonare il tentativo anacronistico ed impossibile di rivivere la vita dei genitori, piegandosi ad infiniti compromessi per poter mangiare una pizza il sabato sera e poi scappare di corsa tra le mura del mutuo. E nulla più, che Mamma chiesa e Papà stato hanno già dato tutto. E non a noi. Invece abbracciando, all together, l’affascinante ed ineludibile scommessa di un mondo che cambia a tutta velocità e non farà prigionieri.
Grande viaggiatore, impermeabile alla  δόξα e carpocraziano, si propone di spezzare una o più lance contro lo strapotere partitocratico, l’arroganza dei poteri forti, il familismo amorale, la frigidezza del calcolo, la mentalità assistenziale a fini di mercanteggiamento elettorale, l’ipocrisia dei colletti bianchi che da più di un cinquantennio tengono la comunità locale in servaggio, ignoranza e bisogno, conscio però che solo da una presa di coscienza collettiva e non da singoli sforzi, per quanto generosi ed efficaci, possa venire il cambiamento desiderato, in fondo, da tutti.
Ovviamente è altrettanto conscio che non riuscirà affatto nell’impresa, ma non perciò rinuncia a circondarsi dei suoi thelemiti, fedeli d’amore.

Accumula da anni materiali destinati ad un’opera rivoluzionaria ed esoterica su quella storia arabo-normanna di cui ogni meridionale dovrebbe imparare a fregiarsi con maggior consapevolezza ed orgoglio, nonché serie di recensioni sulla gastronomia del sud, in attesa di adeguato destino. E tanto altro, che meno qui importa.

Attivo in specie nelle ore notturne, si pasce di spassi col volgo e con l’inclito. Suole spesso affermare, sulla scorta d’un diletto avo, che “I preti e le donne quando non comandano dicono d’essere oppressi”.

Vive grazie all’ironia e va a cena con chiunque.

Precedente sede internetica, infine censurata:

http://corporeuscorpora.blogspot.it/

14 commenti su “Chi minchia sono?

  1. Lorenzo ha detto:

    Interessante!

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  2. stefano ha detto:

    La risposta su chi tu sia è pleonastica…..

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  3. Stefano ha detto:

    Abate, il mio nus animale, anche in virtù dei miei studi (Università della Strada), ha or ora iniziato a svelarmi chi sei. Ti troverò.

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  4. narrabondo ha detto:

    Insomma sei uno stronzo

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  5. antoninotrunfio ha detto:

    sono finito sul suo sito, mentre sto lavorando a un libro che uscirà nel giugno prossimo. La ringrazio per le cose che scrive e per la descrizione del suo profilo. Fa ancora sperare che ci siano individui, certo pochi e isolati, che non si arrendono allo sfacelo dilagante. Cordiali Saluti Antonino Trunfio – Milano

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    • Abate di Theleme ha detto:

      è troppo gentile. A cagione di quel che dice, probabilmente, sono stato ‘sospeso a divinis’ e sine die da twitter. Mi faccia sapere del suo libro, può usare anche la mail che troverà nella sezione ‘contatti e disclaimer’.
      Vale et ego.

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      • antoninotrunfio ha detto:

        Il libro è uscito una settimama fa. Lo trova su Amazon sia carta che ebook. Le consiglio di ordinarlo dall’editore, se lo prende in formato cartaceo, la copia dell’editore è più curata.
        Il Titolo è: MALEDETTA COSTITUZIONE”.
        Edizioni: Cassandrabooks

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