Polonia Vs UE: per la Corte Costituzionale la ‘rule of law’ potrebbe a breve essere fuorilegge

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Ultimi aggiornamenti dal fronte polacco, tanto caldo quanto omesso dalla stampa internazionale. La corte Costituzionale si avvia a sentenza, prossima udienza il 7 Ottobre.

Oggi è stata finalmente trattata – in udienza davanti la Corte Costituzionale polacca, presieduta dal giudice Julia Przyłębska – la questione avanzata dal Governo del Premier Morawiecki, appartenente al partito ‘Diritto e Giustizia’ (PIS), se fra norme costituzionali polacche e diritto della UE avessero preminenza le prime. Il governo polacco da molti mesi si oppone a numerose direttive comunitarie, in settori cruciali quali i media, la magistratura, la parità di genere, la produzione di energie non rinnovabili,  ponendo quindi in generale un enorme interrogativo sul rapporto fra leggi nazionali ed europee. Sul tema, una recente sentenza della Corte Costituzionale – pur teoricamente sospendendo i procedimenti successivi a tale sentenza – non aveva avallato le censure della Commissione e dei tribunali comunitari riguardo ad una riforma costituzionale che sottoponeva il sistema giudiziario polacco ad uno speciale tribunale, lasciando agli ‘ermellini’ di Varsavia, quasi tutti molto vicini al partito del premier, ampi margini di manovra. In sostanza, la risposta all’interrogativo sembra a tutt’oggi essere a favore della preminenza nazionale: a tutt’oggi il tribunale speciale, nonostante ogni censura europea e l’avversione aperta di parte cospicua della magistratura, continua ad istruire procedimenti ed a sentenziare sui giudici polacchi. Contrariamente a quanto scritto da tutti i media internazionali, fonti governative affermano che non esiste al momento alcuna prospettiva politica e legislativa che ne preveda l’abolizione, forse solo riforme, ma nessuno fa immaginare sarebbero nel senso voluto dalla UE

Questo diceva, con la consueta miopia, Paolo Gentiloni, qualche settimana fa:

La Commissione europea sospende l’approvazione del Piano nazionale polacco per la ricostruzione e, di conseguenza, i pagamenti del Fondo per la ricostruzione dell’UE, tra l’altro, perché il governo di Varsavia ha messo in discussione il primato del diritto dell’UE e ha deferito la questione alla Corte costituzionale

Ma nessuno pare, al solito, intimorito. Ne consegue che la ‘rule of law’, immaginata quale colonna portante dell’esistere e del progredire dell’Unione Europea verso forme sempre più stringenti di coesione fra gli Stati – come pure a fondamento dello stesso di ‘recovery plan’ – rischia di risultare definitivamente infranta, in un caso che farebbe certamente scuola. E ciò introduce a nuovi mari, molto più tempestosi, quel che resta del grande sogno europeo: al di là dei racconti speranzosi ed immaginifici dei media ufficiali, il progetto europeo incontra ostacoli ed inciampi sempre più ardui.

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Italia, Legenda Aurea: Dal Governo del Conte al Governo Conte…

I guai del Governo, IVA, finanze, Ilva, scenario. Ne riparleremo: Troppi Deja vu.

Di Maio, Savona, Salvini, Conte… fraticelli elemosinieri. Però il paniere resta per ora vuoto.

Grillo, Savonarola 2.0, cerca Gesù da 40 anni.

Da Conte a Conte, il Governo della Vandea.

Vite Parallele? No, quattro righe. La Legenda Aurea del Pio Premier.

Nel 2018 il Papa Re fa volare lo spread. Nonostante le fakenews di Palazzo Chigi, alias Rocco Casalino.

Difficile che Savonarola e i suoi piagnoni 2.0 tengano in piedi la baracca.

Importanti Post Scriptum: la polpetta avvelenata, Sarmi. 

Il Governo venutosi a creare per la congiunzione – mai votata, se la valutiamo secondo un canone molto caro al populismo – di Lega e Movimento Cinque Stelle, che hanno proposto un Premier mai eletto, del tutto analogo in ciò ai precedenti governi Monti – Letta – Renzi – Gentiloni, è già alle prese con un complesso di problemi largamente esuberante la forza numerica della propria maggioranza. Tanto per cominciare. In Senato, la soglia di maggioranza è 162 seggi. La fiducia è stata votata da soli 171, quindi appena 9 voti in più. 167 appartengono effettivamente ai gruppi parlamentari di Lega e M5s; 2 provengono dai famosi ‘grillini espulsi’, perché impresentabili – parola di Di Maio di appena 3 mesi fa, essi dovrebbero oggi essere ‘dimessi’… e invece grazie a loro si fa il Governo – 2 dalle autonomie. Un margine già ridotto e poco affidabile, che diviene addirittura risibile se consideriamo che ben 6 senatori fanno anche i ministri e non potranno certo accamparsi in aula. Da qui la considerazione, evidente anche dalla composizione della squadra del Premier Conte – ricca di esponenti di matrice né leghista né grillina, lui in primis – per cui questo Governo vive della ‘tolleranza’ di forze come il PD e FI. A cui ha risparmiato nuove elezioni ed offerto la possibilità di un comodo gioco di rimessa. Senza esporli a grandi rischi, proprio perché quasi tutti i ministeri chiave sono in mano più che amica. E quelli che non lo sono hanno personale direttivo di analoga estrazione. Un simile coacervo arlecchinesco – come facemmo notare – ovvero un’accozzaglia che va da Fico a Fontana, non poteva non sbandare immediatamente su tematiche urgenti e pragmatiche, quali IVA, ILVA, sanzioni alla Russia. Le voci del coro sono pochissimo armonizzate. Per Tria, ministro del Tesoro, l’aumento dell’IVA non è poi un gran male. Con esso ci si potrebbe finanziare la Flat tax. Che per Fioramonti non è un problema, in quanto ormai ha più di una aliquota, forse addirittura tre. Quindi non è più flat. E comunque si farà chissà quando. Non ha tutti i torti… non fosse che sul punto s’aggiunge Di Maio, il quale ‘promette’ (conosciamo le sue promesse, ormai, dal referendum sull’euro all’impeachment per Mattarella alle ‘dimissioni’ degli impresentabili…) che l’IVA non aumenterà e le clausole di salvaguardia verranno disinnescate. Ancor più intricata la faccenda ILVA: per Grillo è archeologia industriale da trasformare in Luna Park coi soldi della CECA; per Fioramonti, se Sindacati e Arcelor non chiudono a Luglio, va ‘riconvertita’ (??!!) e bonificata; per Di Maio non si sa, dopo tante sue parole roboanti del recente passato sceglie di ‘forlanizzarsi’… ‘tutto passerà per canali ufficiali‘.

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