L’articolo 92, più semplice di così si muore.
La dottrina, la prassi e lo ius positum. Conclusione? Decide il Presidente della Repubblica.
I pesi e i contrappesi della Costituzione antifascista.
Servirebbe una seria riforma del testo? Forse si.
Dal no vax al no lex: Di Maio, asinus asinorum.
Mentre tutto procede come previsto – ovvero due forze senza numeri adeguati e con traiettorie politiche divergenti non possono dar vita ad alcuna maggioranza stabile, lo spread conferma che Savona e Conte poco c’entravano e Mattarella da vita al suo ‘Governo Frankenstein’, pronto da un mese, che durerà con o senza fiducia sino almeno ad Ottobre – è necessario occuparci brevemente dell’articolo 92 della Costituzione italiana, perché è diventato il nuovo tormentone di un popolo incolto e carico, anche giustamente, d’ira. Ira che però indirizza sempre malamente, a causa della scarsa formazione e tendenza alla faziosità. Finendo per esser sistematicamente truffato dai ‘potenti’. Per il mezzo dei tanti tribuni che, in ogni epoca, hanno trovato e troveranno eco nella Penisola.
Bando alle ciance, leggiamolo:
Che bello, nella sua scarna semplicità… la prima frase – detta comma – non è suscettibile di nessuna particolare ‘interpretazione’, né è al centro del dibattito. Passiamo alla seconda, vera pietra dello scandalo. Continua a leggere